giovedì 18 marzo 2010

Da BILBOLBUL in poi









di Lina Rignanese

(da il quotidiano "Il Paese Nuovo", 18mar2010)

“Bilbolbul”, il Festival Internazionale del Fumetto svoltosi a Bologna dal 4 al 7 marzo (con una lunga coda di esposizioni che si protrarrà sino ad aprile), è diventato ormai un importante punto d’incontro per fumettisti, case editrici, riviste, appassionati, critici e giornalisti. Giunto alla IV edizione, è riuscito a creare una forte complicità tra pubblico e autori, infatti, lunghe e partecipate sono state le dedicaces, momenti di caccia al disegnino firmato trasformati in interessanti incontri tra autore e pubblico.
Quest’anno la retrospettiva è stata dedicata a David B., diminutivo di David Beauchard. Sono diversi i motivi che fanno dell’autore francese uno dei più grandi narratori a fumetti contemporanei. Conta sicuramente il ruolo storico che ha avuto nella fondazione nel 1990 dell’ “Association”, tra le più importanti ed innovative case editrici europee di fumetto indipendenti, ma conta ancor più la personalità del suo stile, raffinatissimo nella sua accentuata stilizzazione delle figure e nel gioco compositivo dei bianchi e neri. La sua opera ha contribuito ad affermare il filone autobiografico nel fumetto contemporaneo, anche se il suo approccio non rischia mai di scadere nel puro racconto minimale e quotidiano né nella rappresentazione narcisistica di sé, ma diventa invece strumento per indagare il rapporto tra individuo e Storia, tra realtà e finzione. Numerosi i premi e i riconoscimenti attribuitigli, a livello europeo e mondiale, tra cui il premio come miglior libro per “Il grande male” al Festival di Angoulême e quello come migliore autore agli Ignatz Awards. Al Museo Civico Archeologico di Bologna sarà esposta fino al 18 aprile la sua prima antologica italiana, “Complotti notturni”.
Nello stesso museo e nello stesso periodo sarà possibile visitare la personale dedicata ad un grande fumettista italiano, Paolo Bacilieri, autore in grado di spaziare dal fumetto di ricerca alla dimensione del seriale ma sempre affermando la propria traccia stilistica, che mescola una dimensione realistica, quasi scultorea, a un approccio grottesco e underground. Soprattutto nelle avventure dell’alter ego Zeno Porno, attraverso storie in bilico tra il metaforico e un fantastico quotidiano, Bacilieri ci avverte sulla precarietà e la complessità del vivere contemporaneo. Per le sue opere, pubblicate in Francia, Belgio, Spagna, Germania, Danimarca, Olanda, Brasile e Stati Uniti, ha ricevuto numerosi premi, tra cui quello come miglior autore al salone di Lucca Comics nel 2006.
Molto divertente l’incontro con Liniers, pseudonimo di Riccardo Siri, argentino e autore di “Macanudo” (cioè “Fantastico” in slang castellano), un autore sui generis, gran divagatore e paroliere dotato di una spiccata verve umoristica. Caratteristiche che si vedono nel suo lavoro, in cui l’autore recupera l’innocenza sviluppando ogni possibilità nell’osservare il mondo, le persone, le cose. Spesso si tratta di uno sguardo surreale, spiazzante, insolito. «Con il tempo si diventa più cinici, dobbiamo cercare un pizzico di innocenza perduta», racconta l’autore. Lo sguardo di Liniers è adulto, ma ripulito da pregiudizi. Gli piace osservare le piccole cose che capitano a tutti con un gusto esistenzialista e spesso malinconico, venato di una poesia che rimanda a Chaplin spesso citato come ispiratore della sua filosofia. All’Aemilia Hotel, non solo ci sarà fino al 28 marzo una mostra delle tavole originali e dei disegni di Liniers, ma sarà possibile visitare una personalizzata “stanza d’artista” realizzata dall’autore durante la sua permanenza, un’esperienza artistica inaugurale di un progetto che intende proseguire con il coinvolgimento di altri artisti di linguaggi diversi nei prossimi anni.
Degno di nota il lavoro del duo Emmanuel Guibert e Didier Lefèvre. Guibert appartiene a quella generazione di autori che negli anni Novanta hanno rinnovato il panorama editoriale d’Oltralpe. Artista curioso ed eclettico, si è misurato con progetti differenti collaborando sia come disegnatore sia come sceneggiatore con David B., Joan Sfar e Marc Boutavant. Con alcune delle sue ultime opere ha approfondito temi storici e affrontato una personale forma di reportage capace di far interagire con successo il fumetto e la fotografia. La mostra è inedita in Italia, e si concentra su “Il fotografo” (ristampato da Coconino Press in occasione di Bilbolbul), capolavoro che si basa sull’esperienza in Afghanistan negli anni della guerra russo-afgana, del fotogiornalista Didier Lefèvre, attivo al seguito della spedizione di Medici Senza Frontiere. L’opera è una particolare forma di graphic journalism, dove il disegnatore con la continua supervisione del fotografo, riesce a rappresentare il vissuto attraverso una sceneggiatura che integra le foto nella narrazione, e si fa forte della profonda intesa tra i due autori, amici da sempre. Questa mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 aprile presso la Cineteca di Bologna.
Altro lavoro a quattro mani, presentato in questi giorni, “La zona del silenzio” di Alessio Spataro e Checchino Antonini, questi giornalista di “Liberazione”, autore di un libro reportage sul caso di Federico Aldrovandi, il giovane ferrarese ucciso dalla polizia nel 2005, da cui il fumettista ha ricavato la sceneggiatura e i disegni.
Tra gli altri autori presenti al Festival, occorre ricordare Marco Ficarra, Marina Girardi, Koren Shadmi, Marc Boutavant, Hannes Pasqualini, Pierre La Police, Joanna Hellgren, Giacomo Monti, Lorenzo Mattotti. La vivace aria respirata durante i giorni del festival è dovuta anche alla bella realtà bolognese in campo di fumetto, che conta all’attivo una decina di case editrici, un centinaio di artisti, tra i quali molti giovani, una settantina di aziende medie e piccole, realtà di multiservice editoriale e tipografie altamente specializzate. Che il capoluogo emiliano sia la capitale italiana della cultura indipendente lo dimostrano sempre di più i fatti e l’alto livello degli eventi organizzati.

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