mercoledì 30 dicembre 2009

La CARTA 08















di Lina Rignanese

In occasione del 60° anniversario dalla Dichiarazione dei diritti umani (10 dicembre 2008), 303 cittadini cinesi di varie fasce sociali, hanno firmato il documento "Carta 08" che chiede alla leadership di governo maggiori attenzioni sui diritti umani e riforme di tipo democratico come la separazione fra governo e Partito e la distinzione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Molti dei firmatari sono stati prelevati dalla polizia e condannati per "sovversione", tra questi vi è Liu Xiaobo, intellettuale, critico letterario, insegnante di letteratura e attivista fin dai tempi di piazza Tiananmen.
Liu è stato condannato lo scorso 25 dicembre a 11 anni di reclusione con l'accusa di "incitamento alla sovversione contro il potere dello stato e al ribaltamento del sistema socialista" mediante "la diffusione di voci e diffamazioni (calunnia, ndr)", citando l'art.105 del Codice Penale cinese. L'attività di Liu Xiaobo per la difesa della libertà di espressione e di stampa è stata riconosciuta con l'asseganzione di due premi, il "Premio Reporter senza Frontiere - Fondation de la France" nel 2004 e il "Premio Homo Homini" nel marzo 2009, quest'ultimo mentre Liu era in carcere prima di essere processato.

Secondo le organizzazioni per i diritti umani presenti in Asia, Pechino ha voluto colpire così duramente un uomo innocente e per di più con un processo-farsa durato poco meno di tre ore e svoltosi a porte chiuse, per mettere a tacere in modo esemplare tutte le voci fuori coro dell'opposizione al Partito. E' un problema di regime, di controllo totalitario dell'informazione, della stampa, della libertà di espressione quello che trapela, oggi in Cina, da questo processo, nonostante il Paese sia diventato uno dei leader mondiali in campo economico.

La punizione è stata così sproporzionata perché si è voluto colpire la Carta 08 per quello che vi è scritto, per quello che rappresenta: un urlo di libertà, una spontanea richiesta di diritti!
La Cina ha fatto balzi da leone in avanti negli ultimi decenni, si è vista catapultarsi nell'era della globalizzazione (seppur con le tante accentuate contraddizioni), ha ospitato le Olimpiadi nel 2008, è divenuta potenza mondiale e siede orgogliosamente al piccolo tavolo dei leader mondiali.
E proprio per questa ventata di novità, per lo schiudersi delle porte, che la società cinese ha preso coscienza del suo essere rimasta ancorata al macigno del regime totalitario, e alza la testa, vuole maggiori diritti, conosce le libertà che le spettano, conosce ciò che non ha e le chiede a voce alta con dignità, urla LIBERTA', necessita DEMOCRAZIA.

Per questo ritengo doveroso per tutti noi, sottoscrivere questo documento e prenderlo ad esempio in questa fase storica, nel nostro Paese, dove i reggenti hanno dimenticato i principi della Carta Costituzionale, dove si gioca a chi riesce a sbrindellarla meglio e a farsi beffe del popolo e dei suoi diritti.

Per aderire, si può scrivere un messaggio all’indirizzo:
2008xianzhang2008@gmail.com.


Si può leggere la versione integrale del documento tradotto in italiano su
http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=14313