L'[A]lter è un contenitore senza coperchio. Una finestra sull'underground e sulle controculture.
lunedì 10 maggio 2010
PROVE DI SALVATAGGIO DEL MONDO
Tekfestival (ai confini del mondo… dentro l’occidente)
Festival di Cinema Indipendente - IX Edizione 2010
“The Yes Men Fix the World” (2009, USA, 80’, docufiction)
di Andy Bichlbaum, Mike Bonanno e Kurt Engfehr
domenica 9 maggio h16.30 sala 3
sezione Panorami
Gli “Yes Men” sono due attivisti politici che hanno sfidato “la setta del libero mercato” dall’interno fingendosi membri delle corporazioni. Andy Bichlbaum e Mike Bonanno, come don Chisciotte e Sancho Panza, hanno scritto il secondo capitolo del loro straordinario e geniale modus operandi. “The Yes Men Fix the World” (2009) – che segue il precedente “The Yes Men” (2004) – è stato presentato nella sezione Eventi Speciali della IX edizione del Tekfestival (ai confine del mondo… dentro l’Occidente), festival di cinema indipendente, in corso al Nuovo Cinema Aquila (6-11 maggio) e poi Genzano (12 maggio) e Frascati (13 maggio).
“In questo film noi due salviamo il mondo”, ecco la presentazione di Andy e Mike mentre effettuano un surrealistico balletto tra acque che sfumano nel verde e nell’azzurro. Non mancano affatto spunti poetici nel video, ma tutto il resto è realtà e grigi ambienti di alta finanza.
In maniera divertita i due attivisti hanno provato a fare quello che le multinazionali dovrebbero. Così, creando un paio di siti e fingendosi responsabili della Dow Carbide, dichiarano al mondo intero tramite la BBC che la Dow (che aveva acquistato la Union Carbide responsabile del disastro industriale di Bhopal nel 1984) si sarebbe finalmente fatta carico delle responsabilità del disastro ed avrebbe destinato 12 miliardi di dollari per ricostruire Bhopal e risarcire le vittime. Pronta, ovviamente, la smentita da parte dalla corporazione, ma Andy, intervistato (sempre dalla BBC) ha dichiarato: “La Dow ha speso miliardi di dollari in pubblicità per pulirsi l’immagine, invece di ripulire (bonificare, ndr) le falde acquifere tuttora contaminate”. Milioni di telespettatori in tutto il mondo hanno ascoltato queste parole. Un colpaccio per gli altermondisti!
Altra eclatante azione di Andy e Mike ha evidenziato che “l’avidità mascherata da progresso ha distrutto New Orleans”. Complici dell’uragano Katrina sono stati Exxon e Shell, con la selvaggia distruzione del territorio circostante. E c’è dell’altro: la ricostruzione della città. Il governo e il Dipartimento dell’Urbanistica aprendo le porte ai privati, hanno provocato la vendita e la demolizione delle case popolari con la conseguenza di centinaia di persone rimaste senza casa e la costruzione in loco di residence borghesi ad alto costo abitativo.
Altre trovate sono state la presentazione in una conferenza su come affrontare i disastri naturali della “Palla della sopravvivenza” sponsorizzata da Halliburton (la multinazionale in cui ha lavorato Dick Cheney, ex vicepresidente USA, implicata nelle attività illegali durante la guerra in Iraq). Risultato: la ridicolizzazione della multinazionale. E per finire, la pubblicazione di migliaia di copie di un numero fasullo del “The New York Times” che annunciava la fine della guerra in Iraq e tante altre “good news”. “Un giornale dei sogni”, l’ha definito uno dei fortunati ad averne ricevuto una copia; amaramente ha, invece, commentato qualcun altro: “sono tutte cose fattibili, nulla è impossibile, manca solo la volontà dall’alto”.
Già, manca la volontà dall’alto, così gli Yes Men hanno provato a mettersi nei panni di chi si trova al vertice sociale dimostrando che il cambiamento è possibile, ma non voluto. In questo sistema perverso, le regole del libero mercato e del profitto valgono più di ogni uomo sulla terra. Per questo, occorre cambiare le regole e farsi artefici del cambiamento, e perché no, anche in maniera bizzarra e divertente.
Lina Rignanese
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