L'[A]lter è un contenitore senza coperchio. Una finestra sull'underground e sulle controculture.
lunedì 21 giugno 2010
Il cantautorato rock de "Il teatro degli orrori"
Una serata uggiosa. Da felpa e foulard. Villa Ada appare come un nordico boschetto umido e fresco. Il popolo de ‘Il Teatro degli Orrori’ non si è fatto scoraggiare. D’altronde, sfidare il maltempo fa parte del carattere rock/punk di ognuno dei presenti… La gente intorno a me beve birra e fuma sigarette arrotolate. Ne vorrei una – di birra e di sigarette – ma attenderò di superare la convalescenza. Aprono la serata i quattro ‘Luminal’, band romana dalla frontwoman deliziosa con il ciuffo svolazzante, la voce incantevole e la chitarra tra le mani. Brani new-wave dall’album ‘Canzoni di Tattica e Disciplina’ (Black Fading/Fridge - 2009), che ben si accosta a quanto ci sarà nel proseguo del live.
Un po’ di suspence ed eccoli sul palco, avvolti nel più sulfureo dei fumogeni: Pierpaolo Capovilla (voce e “deus ex machina”), Francesco Valente (batteria), Gionata Mirai (chitarra), Tommaso Mantelli (basso) e Nicola Manzan (chitarra e violino). Il rock all’italiana oggi ha questo nome artaudiano e suona noise/punk con testi lirici, irriverenti, arrabbiati, di rivolta, malinconici, di vita e di morte. Sempre avvolti dal velo del Romanticismo. Pierpaolo è un vero talento di comunicazione, recita le sue canzoni, le mima, le vive su quel corpo da ragazzo del ’68. Impetuoso, effervescente, tiene il microfono tra le mani come una parte di sé, a volte come un pugnale. Si getta sulla folla, che lo fa fluttuare sui palmi, indispettendo la security, seriosa, che lo riporta affannato sul palco.
La batteria impazza in cambi di ritmo hardcore, veloce, feroce, colpisce. Il basso punkeggia follemente. Gionata è un virtuoso e Manzan riesce a creare intimistiche atmosfere con il violino.
Il ‘Teatro’ ha ripercorso la strada finora affrontata in “L’Impero delle Tenebre” (La Tempesta-2007) e “A Sangue Freddo” (La Tempesta-2009). Questo è rock’n’roll, ragazzi! Come non se ne sentiva da anni in Italia.
Lina Rignanese
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che bello..è stato un po come rivivere il concerto del teatro degli orrori a lecce...cmq le poche volte (x fortuna) nelle quali si fa a meno degli alcolici, il mondo gira ad una velocità differente!
RispondiEliminaah ah ah... delirio naturale, o ricordo dell'effetto alcolico... evviva dioniso! evoè!
RispondiEliminagrandi i Tdo!!!