mercoledì 11 maggio 2011

NERONE - LA MOSTRA


(Simulazione proiezione notturna sulla Curia da via dei Fori Imperiali. A cura di Livia Cannella)







A due anni dalla mostra su Vespasiano, continua il viaggio tra gli imperatori romani proposto e curato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e in particolare da Rossella Rea e Maria Antonietta Tomei. Il nuovo protagonista, fino al 18 settembre, sarà Nerone.
Personalità imponente, ingombrante ed eccentrica, intorno alla cui figura molte fonti letterarie e la tradizione cattolica hanno intessuto una leggenda nera. Accusato di aver bruciato Roma, di aver ucciso sua madre, sua moglie, numerosi collaboratori e avversari politici, di aver condannato a morte centinaia di cristiani, tra i quali i santi Pietro e Paolo, solo per citarne alcuni. Gli studiosi sono però, sempre più concordi nel ridimensionare la portata di molte efferatezze e di discolparlo in vari casi, per la cronaca non prese a calci Poppea fino a ucciderla, ma la sua amatissima seconda moglie morì probabilmente di parto.
Ricordato soprattutto per atti di ferocia e follia, poche volte si menziona il suo ingegno, il suo talento, e la vasta attività edilizia che portò alla costruzione, sotto il suo regno (54-68 dC), di numerose opere architettoniche e dell’impostazione urbanistica, ancora oggi evidente a Roma.
L’idea centrale della mostra è proprio quella di far rivivere Lucio Domizio Enobarbo in quei luoghi che lo hanno visto protagonista come aristocratico prima, come imperatore poi, e le fasi che hanno caratterizzato le sue straordinarie costruzioni, prima e dopo quell’evento che ne segnò vita e memoria.


(Progetto Katatexilux 2011)

La mostra interessa gran parte dell’area archeologica centrale: Foro Romano, Palatino, Colosseo. All’interno della Curia Iulia sono raccolti ritratti antichi, oltre a dipinti e sculture di età moderna che ne dimostrano la fama. Continuando nel Tempio di Romolo ci si imbatte in un video-wall dove viene proiettata una selezione di film a lui dedicata. Nel Criptoportico Neroniano si affronta il tema del lusso sfrenato e della propaganda, che vide l’assimilazione dell’imperatore al Sole e la sua celebrazione come vincitore dei Parti. Nel Museo Palatino è illustrata la fastosità della Domus Transitoria, il palazzo fatto costruire da Nerone prima dell’incendio del 64, non solo attraverso affreschi e marmi policromi, ma anche (e per la prima volta), con un video che ne ipotizza una ricostruzione in 3D. Il viaggio termina al II ordine del Colosseo con la ricostruzione del grande incendio fondata sui materiali rinvenuti nei recenti scavi. Essi hanno permesso di risalire alla situazione della valle del Colosseo il giorno prima della catastrofe, il giorno stesso (18 luglio 64) e poi all’inizio della costruzione sull’area. In questa sezione viene, inoltre, esaminata la straordinaria Domus Aurea, un complesso residenziale che si estendeva per circa 250 ettari.
Nel percorso non mancano alcune chicche, come la possibilità di osservare settori ancora in corso di scavo. Ad esempio negli Orti Farnesiani dove sono emersi importanti resti della Domus Tiberiana, come il portico colonnato che circonda una grande vasca polilobata, rivestita di lastre di marmo bianco e risalenti all’imperatore Claudio. In questo palazzo Lucio Domizio visse con il patrigno Claudio, che lo adottò, e alla madre Agrippina, e dove fu proclamato imperatore. Ancora, a Vigna Barberini è possibile osservare dall’alto (e guardare un filmato) quanto resta dell’ipotizzata ‘Coenatio Rotunda’, la famosa sala da pranzo girevole di cui parla Svetonio, riemersa dagli scavi alla fine del 2009.
Un percorso di circa un’ora e mezza, una discreta passeggiata e un tuffo profondo due millenni tra reperti e luoghi che conservano ancora tutta la possanza della Storia e al tempo stesso l’aleatoria consistenza di un personaggio immerso nel mito.

Lina Rignanese

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