Che sia il fato, il destino o semplicemente il naturale corse degli eventi (fate un po’ voi) il fattore che spesso ci mette lo zampino e ci fa finalmente vedere le cose così come stanno, che ci spalanca le porte di una verità che per lungo tempo è stata offuscata. Ed ecco all’improvviso tutto ci risulta più chiaro e limpido e magari ci fa anche sorridere un po’, dissipando dubbi ed incertezze che ci siamo portati dentro per tutta una vita.
La versione di Barney è un film che si concentra proprio sulla misteriosa morte di un uomo e su tutte le vicende legate ad essa: come è avvenuta, chi ne è stato l’artefice e cosa ha comportato. Dietro di essa c’è (come spesso accade) una donna la quale, nel bene e nel male, contribuisce ad innescare una serie di eventi (sia drammatici che comici) che mai si sarebbero creduti possibili, portando così il film a diventare una storia divertente, ma senza celare una tristezza che, in fin dei conti, rende questo lavoro degno di nota.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Mordecai Richler, è diretto da Richard J. Lewis (davvero ottimo questo suo primo lavoro) e racconta la vita di Barney, interpretato con la solita bravura a cui ci ha abituato da Paul Giamatti che con il suo faccione buffo e gli occhi pieni di vita si adatta alla perfezione al personaggio di Barney, un ebreo un po’ fuori dalle righe. Tutto il film si concentra sui suoi momenti più belli e su quelli più tristi: le birre svuotate al bar con gli amici a guardare la partita di hockey, i suoi viaggi in giro per il mondo, il rapporto con i suo figli e con suo padre (un grande e sempreverde Dustin Hoffman) ed ovviamente, non potevano mancare, i suoi amori. L’amore, insieme alle sue amicizie, risulta essere infatti il pezzo fondamentale del puzzle della vita di Barney; di fatto tutto parte da questi due sentimenti che vanno a braccetto nel cuore del protagonista e lo portano a fare delle scelte, a volte avventate ed istintive, ma che risultano sempre essere le migliori.
Il suo smodato amore per Miriam (Rosamund Pike) diventa la cornice di tutta la sua esistenza; un amore che va al di là del semplice stare insieme; infatti sembra quasi che grazie a Miriam, la vita di Barney si sia data un’assestata sui binari del vivere bene, ma la gelosia del protagonista nei confronti della moglie, porterà il buffo Barney a perdersi nuovamente e a rimpiangere i suoi errori fatti nei confronti di Miriam. E poi c’è il suo caro amico Boogie (Scott Speedman), il loro rapporto fraterno destinato a frantumarsi e la sua morte che creerà enormi interrogativi, destinati poi a dissiparsi nel finale.
Un film tenero nei contenuti, ma comico allo stesso tempo; Paul Giamatti è un grande e la voce di Leonard Cohen fa da colonna sonora per tutto il viale della vita di Barney.
Emiliano Sportelli
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