martedì 22 giugno 2010

Delirando "Nella Capitale delle Meraviglie" con "HOGRE&Psycholab"














Sulle tracce del Bianconiglio che ha rapinato una banca e ucciso l’ostaggio. Non sto delirando per aver assaggiato un pezzo di qualche funghetto allucinogeno datomi dal bizzarro Brucaliffo. Tutto potrebbe essere, in realtà, o forse no. E Alice? Lei s’imbatte nel Bianconiglio e condividendo una parte del bottino lo segue “Nella Capitale delle Meraviglie”: Roma.
Roma dagli inizi di giugno ha visto le strade tra il Pigneto e San Lorenzo riempirsi di stencil e poster firmati “HOGRE&Psycholab” e animarsi dei personaggi della favola di Lewis Carroll – in versione pulp, si sa, siamo nel XXI secolo dopo Cristo…
Dal 5 giugno, il duo composto dallo Street artist e dal grafico-fotografo sono on line con un sito (www.nellacapitaledellemeraviglie.com) che apre le porte del web alle strade romane. Un modo per conoscere uno ad uno i personaggi carrolliani attraverso un gioco di svelamento, fino a giungere a profili psichedelici e codici da riutilizzare. Un video d’animazione fa da collante e da spiegazione alla storia che ci viene ri-raccontata.

Una trovata senza dubbio originale, un modo per avvicinare all’arte di strada e per parlare di crisi d’identità. E in crisi sono tutti i personaggi, compresi gli autori, anonimi. Il Brucaliffo, infatti, diventa un verde essere che vive nell’irrealtà, causa e soluzione al tempo stesso di ogni problema. Lo Stregatto è un ciccione in canottiera sprofondato sulla poltrona, con in mano il telecomando e l’aria malsana di chi da troppo tempo fissa una TV spazzatura. Alice è sempre più svampita e persa, fuma e diventa complice del Bianconiglio, tutt’altro che sornione. Il Cappellaio matto è un pirandelliano “uno, nessuno, centomila”. La Regina buca lo schermo con la sua imbronciata e accattivante faccia, un misto tra la candidata elettorale e Wanda Osiris.
E come dice quel saggio fumatore di narghilè e di sostanze psicotrope del Brucaliffo: “Il tutto è la somma delle parti, più la loro assenza, più qualcos’altro”. Se siamo degli amanti dell’illusione e dell’irreale, non ci resta che unirci a quel “tutto” e cercare in esso una stupefacente via di fuga tra le “meraviglie”.

Lina Rignanese

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