martedì 21 giugno 2011

THE MILLIONAIRE

A volte la vita riserva delle sorprese inaspettate; situazioni che mai avremmo pensato possibili bussano alla nostra porta e quasi per caso, o soltanto perché “così era scritto”, iniziano a far parte di noi, a colorare il nostro percorso facendoci diventare “altri” e a spianare la strada per scoprire chi davvero siamo.
“The Millionaire”segue, per molti versi, questo itinerario, ci mette di fronte a molti interrogativi importanti che fanno parte dell’essere umano d’oggi: l’amore, l’amicizia, la vita e, purtroppo, la ricchezza. Vera bestia nera del nostro tempo, il denaro va di pari passo con il potere, spesso esso si trasforma nella nostra unica ragione di vita, tirando fuori il nostro lato peggiore e i nostri vizi più subdoli.
Il film, uscito nelle sale nel 2008 e diretto da Danny Boyle (regista di culto per la generazione degli anni ’90 con il film “Trainspotting”), racconta la storia del piccolo Jamal Malik, della sua infanzia vissuta nella baraccopoli di Mumbai fino alla partecipazione al famoso quiz televisivo “Chi vuol essere milionario?”.
Tutto il film ruota intorno alla figura del giovane indiano, ripercorrendo la sua amicizia con Salim, anche lui cresciuto nella baraccopoli di Mumbai, e l’eterno amore – dall’infanzia fino all’età adulta – tra il nostro protagonista e la bella Latika. Jamal, che lavora come “ragazzo del the” in un call-center, riesce quasi per caso a diventare concorrente del famoso show televisivo; e quando si aggiudica l’intero montepremi, esplode un caso a livello nazionale. Accusato di aver imbrogliato nel gioco, Jamal viene fermato ed interrogato dalla polizia; com’è possibile che un ragazzo della baraccopoli, cresciuto per le strade e senza un vera istruzione riesca a rispondere correttamente a tutte le domande del gioco?
La risposta è celata nella domanda stessa; il film, infatti, mette in luce l’idea di conoscenza acquisita grazie all’esperienza maturata nella vita, i giorni passati senza mangiare, allo spirito d’iniziativa. Tutti questi fattori diventano essenziali per riuscire nell’impresa della vita.
Volendo fare un paragone cinematografico, il film di Danny Boyle può essere accostato a “Forrest Gump” di Robert Zemeckins ; entrambi i film, infatti, sono un manifesto che osanna la riuscita nella vita da parte dei “reietti” della società; se il film di Zemeckins celebra il raggiungimento e quindi la realizzazione del sogno americano da parte di uomo con problemi mentali, “The Millionaire” celebra, invece, il povero che riesce a portare a compimento i suoi sogni senza neppure avere i mezzi per farlo.
Un film dunque che fa riflettere e, almeno questa volta, dà il giusto premio a chi nella vita ne ha davvero bisogno.

Emiliano Sportelli

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