venerdì 15 aprile 2011

HABEMUS PAPAM - Habemus Nanni(m)











A cinque anni dal suo ultimo lavoro, è finalmente uscito l’attesissimo film di Nanni Moretti, ‘Habemus Papam’, in concorso al 64° Festival di Cannes. Il gran merito del lungometraggio è quello di umanizzare gli uomini di Chiesa attraverso il linguaggio della commedia d’autore, che conquista fin dalle prime scene, quando un centinaio di cardinali, provenienti da tutti i continenti, si riuniscono in conclave per eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Tra i candidati alla “veste bianca” non c’è senso di arrivismo né competizione per arrivare al posto massimo del potere religioso cattolico, tutt’altro, infatti, ogni singolo cardinale rivolge preghiere a Dio affinché non venga scelto: aleggia così tra i pensieri, si scorge dai labiali sbiascicati e dagli scatti nervosi del battere le penne sui tavoli, un significativo: “Non io, vi prego, Signore…”
Dopo due fumate nere, finalmente il nome viene deciso. È il momento che il nuovo papa (uno straordinario Michel Piccoli) faccia la sua prima benedizione ai fedeli che gremiscono Piazza San Pietro, ma l’annuncio del nunzio papale viene interrotto da urla sinistre…
“Ho voluto raccontare un personaggio che si sentisse inadeguato” – afferma Moretti durante la conferenza stampa – “Alle volte, ognuno di noi dovrebbe provare a sentirsi tale, ma non per autodistruggere quello che si è costruito, bensì per ricominciare al meglio”.
Un papa distaccato dal suo ruolo, un uomo prima di tutto, che non ha nulla dell’eroico o della guida, che incarna i pregi di un carattere buono e i limiti di chi non è capace di reggere sulle proprie spalle l’intero popolo di fedeli: “Serve una guida che rifondi la Chiesa, ma quella guida non sono io.” Papa Melville (“un omaggio al regista di noir francesi”, rivela Moretti ), piuttosto, se ne va in giro per Roma in autobus e si unisce a un gruppo di teatranti che mette in scena ‘Il gabbiano’ di Cechov. D’altronde il teatro era la sua vera passione…


Dinanzi alla crisi di panico del neo-eletto Papa, viene fatto chiamare uno psicanalista (un azzeccato Nanni Moretti) così sicuro di sé da autodefinirsi “il migliore di tutti”, dunque, una sorta di antitesi del papa “inadeguato”, che, durante il suo soggiorno nella Santa Sede, saprà ben guidare (a differenza di Melville) e distrarre i cardinali rinchiusi, finché il nuovo Papa non sarà presentato ufficialmente. Brezzi/Moretti, organizza un torneo di pallavolo intercontinentale, dà suggerimenti su ansiolitici, sonniferi e altre medicine che i porporati sono soliti prendere. Molto divertenti, inoltre, le scene in cui la psicoanalisi si confronta con la fede, e se da una parte c’è chi afferma che “il concetto di anima e d’inconscio non possono coesistere”, dall’altra, invece, il professore vede ‘casi’ dappertutto: “Nella Bibbia ci sono già tutti i sintomi della depressione”, mentre la psicoanalista (una Margherita Buy impeccabile) riconduce tutto al “deficit da accudimento”.
Un film ben distante dall’attualità, dai fatti di cronaca, non si sente eco di commenti punzecchianti, né di critiche ammiccanti da parte degli sceneggiatori (Francesco Piccolo e Federica Pontremoli, oltre a Moretti), eccetto quando lo psicoanalista nel suo “soggiorno forzato” fa notare come nella Città del Vaticano la benzina costi meno e nelle farmacie si trovano farmaci che in Italia non sono in circolazione. Un lavoro davvero impeccabile, sia dal punto di vista tecnico, con una fotografia allegra e colorata (curata da Alessandro Pesci), sia nella scenografia o nella cura dei costumi (rispettivamente curati da Paola Bizzarri e Lina Nerli Taviani). “Abbiamo cercato di rispettare i rituali vaticani vedendo documentari e leggendo testi attinenti, inoltre, per la scena del giuramento delle Guardie Svizzere ci siamo avvalsi di un consulente” – riferisce il regista.
Habemus un Nanni(m) in gran forma, capace di farci affezionare a questo papa inadeguato e alle gerarchie cattoliche, mai viste (al cinema e non solo) in vesti così umane. Chissà che non lo percepiscano anche i francesi…

Lina Rignanese

Nessun commento:

Posta un commento