Gli anni Sessanta sono stati l’apoteosi di alcool, droghe e libertà; un periodo che rimane impresso ancora nelle menti di coloro che l’hanno vissuto, che tinge di interesse e passione le idee di chiunque si rispecchi in quel decennio; chi quegli anni gli ha sempre sentiti propri, chi c’è stato magari solo in sogno, chi è morto per essi e chi vive in essi. E poi c’era lei, la regina incontrastata, la vera dea e musa che ha soffiato poesia, passione e potere: la musica; quella vera, quella con la “M” maiuscola, che ha portato quattro semplici ragazzi nell’Olimpo dei più grandi.È l’estate del 1965 quando due studenti di cinema appena ventenni si ritrovano, quasi per caso, a discutere di poesia, di libertà e quindi di musica; sono Jim Morrison e Ray Manzarek che da lì a poco, insieme a Robby Krieger e John Densmore, formeranno “The Doors”, scrivendo una tra le pagine di storia più importanti nel grande libro della musica.
A 40 anni dalla scomparsa del “Re Lucertola”, il regista Tom Dicillo regala ai fans dei The Doors novanta minuti di ricordi, scene e filmati riguardanti gli inizi della carriera musicale della band, dai primi concerti al ‘Whisky A Go Go’ fino all’enorme successo dei loro “immorali ed istrionici” tour in giro per gli States. Ovviamente buona parte del lavoro di Dicillo si sofferma sulla figura di Morrison, sui suoi eccessi e follie, ma anche e soprattutto sul Morrison poeta; un Morrison dall’animo profondo, dalla mente pura e dal profilo dionisiaco.
Il documentario del regista è poi corredato dal libro “I giorni del caos” di John Delmonico, un vero e proprio dossier dell’FBI su Jim Morrison; un attento studio sul “Re Lucertola” e sui suoi eccessi mal visti dalle autorità americane di quegli anni le quali tentarono di arginare un fenomeno che, appena esploso aveva già contaminato i cuori di milioni di giovani.
di Emiliano Sportelli
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