domenica 29 aprile 2012

LasciateCIEntrare a Ponte Galeria

27aprile2012 - Ore 10. Appuntamento davanti ai cancelli del CIE (Centro di identificazione e di espulsione) di Ponte Galeria. La mobilitazione fa parte della campagna lanciata da 'LasciateCIEntrare', nata in seguito alla circolare (n.1305 del primo aprile 2011) emanata dall'allora Ministro degli Interni, Roberto Maroni, che vietava l'accesso della stampa nei centri. Da dicembre, il divieto è stato sospeso dal nuovo Ministro, Anna Maria Cancellieri, ma di fatto resta difficile e troppo discrezionale l'accesso in tali luoghi.

Questo sit-in rientra nella campagna europea 'Open Access Now' che pone la questione dei CIE e dei CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) e quella della detenzione amministrativa all'attenzione di politici e di addetti all'informazione, quindi all'opinione pubblica.

Davanti alle sbarre e al muro di cinta del centro romano, un piccolo gruppo di giornalisti, associazioni, avvocati e due politici, l'onorevole Jean Lèonard Touadi e il senatore Roberto Di Giovan Paolo della Commissione diritti umani al Senato. Un breve giro tra gli "ospiti" viene concesso solo ai due esponenti politici.


A Ponte Galeria ci sono 160 detenuti, di cui 40 donne. "Il costo dei pasti è di 4 euro (per tre pasti) giornalieri e il flusso di arrivi è di  circa venti persone al giorno" - afferma l'onorevole Touadi. La maggior parte di essi proviene dal Carcere di Rebibbia, per cui l'identificazione paradossalmente è già stata fatta. 

La cosa che dovrebbe far riflettere maggiormente circa la legalità (oltre all'umanità) di tali strutture è che le persone rinchiuse in questi centri si trovano "parcheggiati" per essere riconosciuti. Si tratta, dunque, di detenzioni puramente AMMINISTRATIVE. Il riconoscimento potrebbe benissimo essere effettuato in sede diplomatica nelle ambasciate dei Paesi d'appartenenza (o di provenienza) degli immigrati.

Questo è tempo che l'informazione faccia il suo dovere e che i vertici politici elaborino una soluzione alternativa alla detenzione amministrativa. È tempo di porre fine a queste "carceri non dichiarate", a questo limbo detentivo. Occorre ripensare a soluzioni congiunte tra Italia, Europa e Mediterraneo per far fronte a questi casi umanitari senza dover ricorrere a devastanti non-luoghi di "attesa".




Per saperne di più:
Una Storia Sbagliata - Rapporto sul CIE di Ponte Galeria - Medici per i Diritti Umani ONLUS - Novembre 2010 (versione integrale,  sintesi e racconto per immagini)
Sui costi di Raffaella Cosentino
Sui Centri di permanenza temporanea per immigrati (CPT), a cura di Ornella Di Mauro
Speciale CIE - Melting Pot Europa

Lina Rignanese